Google ha da alcuni anni ideato dei dispositivi accessibili: i Chromebook.
I Chromebook includono utili funzioni di accessibilità create utilizzando principi di design inclusivo e basate sui feedback degli utenti, per offrire alle persone con disabilità nuove possibilità per imparare, giocare e rimanere in contatto con gli altri.
Questi dispositivi sono dotati di estensioni che possono migliorare la leggibilità con funzioni quali: zoom del browser, modifica delle dimensioni di visualizzazione e dei caratteri, ingrandimento a schermo intero e del puntatore del mouse oppure visualizzazione di un riquadro d’ingrandimento ancorato
I Chromebook includono funzionalità che rendono la tecnologia più accessibile per le persone non udenti o con problemi di udito, con una personalizzazione degli stili dei sottotitoli o un audio in formato mono (riprodotto su entrambi gli altoparlanti).
Gli strumenti con funzione di lettura vocale aiutano gli utenti, in particolare ipovedenti o dislessici, a sfruttare al massimo la tecnologia.
Chromebook sfrutta infatti l’estensione ChromeVox: lo screen reader integrato che aiuta le persone non vedenti o ipovedenti con impostazioni di sintesi vocale o facendo parlare il computer ogni volta che gli utenti spostano la propria attenzione in un altro punto dello schermo, usando il mouse o la tastiera. Chromebook può essere usato anche con i display braille aggiornabili.
Le persone con disabilità motorie e problemi di mobilità possono usare i Chromebook grazie a funzionalità sviluppate su misura per loro, con modifiche alle impostazioni del touchpad e della tastiera fisica o l’aggiunta di tasti permanenti per scorciatoie da tastiera.
Inoltre, questi portatili, che eseguono un sistema operativo ChromeOS, richiedono molte meno risorse rispetto a Windows e macOS, spesso infatti i Chromebook hanno processori relativamente poco performanti, che aiutano a tenere il prezzo basso, aumentando quindi il concetto di accessibilità.